Tagliando la Sicilia
Questa mattina è partito il primo "tagliando la Sicilia", moto giro turistico culturale alla scoperta delle meraviglie della nostra amata terra di Sicilia.
\r\nHanno preso parte al moto giro 11 equipaggi che, puntuali come al solito, alle ore 07.30 sono partiti verso la prima meta, Caltabellotta.
\r\nGiornata splendida per andare in moto, temperatura ideale, questa prima parte del giro è scivolata via benissimo.
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Alle 09.30 eravamo a Caltabellotta e dopo un breve, ma quanto mai ardito, giro attraverso i vicoli cittadini (approfitto dell'occasione per scusarmi ufficialmente, per aver messo in crisi qualche collega motard e per non aver tenuto a freno la mia selvaggia voglia di enduro), abbiamo raggiunto il centro del paese dove ci siamo abbeverati di caffè e rifocillati di cornetti.
\r\n15 minuti dopo, ci siamo siamo rimessi in sella, diretti al Belvedere dove siamo rimasti tutti quanti a bocca aperta per la magnifica veduta che il posto ci ha offerto.
\r\nRitengo che le foto, che presto vedrete, non renderanno giustizia abbastanza.
\r\nRipartiamo alla volta di Prizzi, 50 e più km di sante curve, in mezzo a profumi e colline, trattori e animali, strade solcate fino a qualche anno fa dai carretti dei contadini del posto.
\r\nAlle 12.00 sbarchiamo in quel di Prizzi dove, raggiunto il centro storico, ci siamo fermati per sgranchire le gambe e fare respirare i nostri culi semi-piatti.
\r\nGiretto a piedi e poi via, attraverso una gimcana cittadina nei vicoli altrettanto stretti dell'antico borgo.Questa volta sono riuscito a tenere a freno la mia follia e non ho esagerato, anzi ho evitato che i mie compagni di viaggio si infilassero in una discesa da urlo che poteva metterci tutti in difficoltà.
\r\nCerto che questi paesi sono assolutamente ostili ai mezzi meccanici; d'altro canto sono nati in mezzo alle montagne per essere attraversati dai muli e non da auto o motociclette soprattutto stradali (ascutati a mia, accattatevi u GS).
\r\nVerso le 13.00 Prizzi è ormai un ricordo e noi, assetati d'asfalto, ci catapultiamo come degli instancabili assatanati di km alla volta di CORLEONE, minch..........la casa di Don Vito.....
\r\nFoto di rito sotto il cartello indicante CORLEONE e via, verso il centro.
\r\nSorpresa, oggi è la giornata del Corpus Domini, festa cittadina, bancarelle e luci a festa per tutto il paese.
\r\nRabbocchiamo le nostre belve e ci fermiamo in un pub per la nostra sosta mangereccia.
\r\nRelax al fresco, panini birre e coca cola, un elisir di lunga vita per i nostri affaticati fegati spappolati.
\r\nPurtroppo Massimo doveva rientrare e Antonio, fido scudiero, decide di accompagnarlo.Grande gesto di sano rispetto motociclistico.I due compagni ci salutano anzitempo e si avviano verso casa.
\r\nNoi invece, incalliti divoratori di km, ripartiamo alla volta di Piana Degli Albanesi dove ad attenderci c'era il CANNOLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO minch.........................................a.
\r\nSulla strada, incrociamo Il bosco della Ficuzza.
\r\nBreve deviazione giusto per rimanere con il fiato sospeso davanti il "Casino di Caccia", costruzione voluta da Ferdinando II di Borbone quando, giunto fuggitivo a Palermo, a causa della rivoluzione napoletana del 1799, cercò luoghi adatti alla caccia ed ai divertimenti che erano i suoi passatempi preferiti (figghiu di bona matri).
\r\nFoto di rito e via, verso Piana.
\r\nAttraversiamo i monti, godiamo di altri profumi inebrianti e di altri incantevoli paesaggi e appena scolliniamo, veniamo folgorati dalla magnificenza del lago di Piana, uno specchio d'acqua tranquillo, circondato dalle montagne e sovrastato dal paesello.
\r\nArriviamo in cima, posteggiamo le moto attorno alla piazza e ci catapultiamo all'interno del bar dove, sbavosi come dei buldog, ordiniamo il mitico, il più grande, il più buono dei cannoli siciliani.
\r\nTutta fama più che guadagnata; da svenimento, incredibile, stra-buono e la ricotta matri miiiiiaaaaaaaaaaaaaaa.......
\r\nDopo un rigoroso caffè amaro, riprendiamo il cammino verso Monreale, passando per Portella della Ginestra, luogo sacro dei lavoratori.
\r\nArrivati sul luogo del fattaccio, siamo rimasti attoniti e agghiacciati dalla bellezze e dalla rudezza del posto.
\r\nFoto di gruppo e via verso il pezzo più pregiato del giro, il duomo di Monreale.
\r\nAlle 17.00 siamo davanti il tempio dedicato a Santa Maria Nuova, costruito nel 1174 per volere di Guglielmo D'Altavilla e ancora lì, maestoso e stupendo pezzo tra i più pregiati dell'architettura antica siciliana.
\r\nPausa di riflessione e alle 18.00 ripartiamo alla volta di Palermo e via autostrada, raggiungiamo finalmente casa alle 20.00.
\r\n514 km, 12 ore e mezzo di viaggio, due pieni, due magliette sudate e tanta stanchezza sulla spalle ma, soprattutto al fondo-schiena.
\r\nCredetemi sulla parola, ne è valsa la pena.
\r\nUn lampeggio a tutti ed alla prossima.
\r\nUmberto.
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